Agricoltura Biologica
Il nostro olio extra vergine di oliva ha ottenuto dalla campagna 2003/04 la certificazione come prodotto biologico, ma cosa vuol dire avere una Certificazione da Agricoltura biologica? Perché acquistare un prodotto biologico? Quali sono le differenze tra Bio e convenzionale? Queste sono solo alcune delle domande che puntualmente i consumatori che incontriamo ci pongono. Senza dubbio in Italia c’è ancora molta confusione sul concetto di agricoltura biologica e spesso questo termine è stato abusato. Inoltre il concetto di biologico è difficile da capire per chi non abbia un minimo di conoscenza riguardo le pratiche agricole e zootecniche. Questa pagina nasce proprio per cerca di motivare la nostra scelta ai consumatori e per far capire al consumatore cosa voglia dire per noi PRODUZIONE BIOLOGICA.
Secondo noi
1. Per l’ambiente: Rispetto dell’equilibrio dell’ ecosistema, . L’agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che vuole rispettare e non danneggiare l’intero ecosistema agricolo, utilizzando la naturale fertilità del suolo favorendola con interventi limitati ed appropriati (concimi di origine organica), promuovendo la biodiversità dell’ambiente in cui opera ed escludendo l’utilizzo di prodotti di sintesi ( pesticidi, antiparassitari) e organismi geneticamente modificati. Molti non sanno che l’attività agricola intensiva tradizionale disperde nell’ambiente elevate quantità di sostanze chimiche nocive ( soprattutto pesticidi) che ci permettono di mangiare pomodori ( e tutte le altre verdure e frutti) grandissimi, bellissimi e 12 mesi all’anno ma che disperdono nell’ambiente grandissime quantità di sostanze inquinanti che non uccidono solo gli insetti che attaccano i frutti ma tutti gli insetti e di conseguenza i volatili che di essi si cibano. Inoltre le sostanze nocive vengono assorbite dal terreno ed entrano poi in circolo sotto forma di acqua, vapore acqueo, ecc. quindi possiamo affermare che la filosofia dietro a questo diverso modo di coltivare le piante e allevare gli animali non è unicamente legata all’intenzione di offrire prodotti senza residui di fitofarmaci o concimi chimici di sintesi, ma anche (se non di più) alla fondata volontà di non determinare nell’ambiente esternalità negative, cioè impatti negativi sull’ambiente a livello di inquinamento di acque, terreni e aria. Nella pratica biologica sono centrali soprattutto gli aspetti agronomici: la fertilità del terreno viene salvaguardata mediante l’utilizzo di fertilizzanti organici, la pratica delle rotazioni colturali e lavorazioni attente al mantenimento (o, possibilmente, al miglioramento) della struttura del suolo e della percentuale di sostanza organica; la lotta alle avversità delle piante è consentita solamente con preparati vegetali, minerali e animali che non siano di sintesi chimica (tranne alcuni prodotti considerati “tradizionali”) e privilegiando la lotta biologica, tranne nei casi di lotta obbligatoria in cui devono essere usati i più efficaci principi attivi disponibili.
2. Per il consumatore: prodotti alimentari sani e buoni. I prodotti biologici sono sani perché prodotti senza l’utilizzo di sostanze chimiche dannose per l’organismo che li ingerisce e buoni perché le pratiche di agricoltura biologica non sfruttano le piante, e ne rispetta il suo ciclo produttivo quindi i prodotti agricoli biologici sono gustosi e ricchi di sostanze nutritive preziose.
3. Per il contadino: migliore qualità nell’ambiente lavorativo. Nell’agricoltura tradizionale quasi mai si pensa al fatto che i trattamenti antiparassitari sono fatti dal contadino stesso, che quindi in prima persona si espone al rischio della manipolazione di sostanze molto velenose e altamente nocive se inalate o se a contatto con gli occhi, la pelle etc.. Inoltre il contadino visita il proprio campo quasi quotidianamente, anche nei giorni successivi ai trattamenti, quindi si trova comunque a lavorare in un ambiente contaminato. Questo fattore ci ha ulteriormente convinti a scegliere un tipo di attività agricola che non sia nociva o se non altro rischiosa per chi la pratica.